Il senso della vita Italiano

"La vita è stupenda nel senso in cui è stupendo l'atto sessuale: durante, non dopo. Appena ci si mette al di fuori della vita e la si guarda dall'esterno tutto crolla, tutto sembra inganno, come dopo l'amplesso." (Emil Cioran). Cioran ragionava proprio come uno sfigato. Il bello dell' atto sessuale non è solo il durante, è anche il dopo. È lo stare abbracciati con la soddisfazione di essersi dati reciproco amore e reciproca gioia. Certo che chi non ha vissuto queste cose, non può capirle e nemmeno immaginarle.

Salve, sto scrivendo questo articolo attraverso una macchina di traduzione. Sono ufficialmente olandese e parlo solo olandese, inglese, francese e un po' di spagnolo. Mi chiedevo perché mi avessi bloccato, ma sembra che tu parli solo italiano. Quindi penso che sia meglio se smettiamo di parlarci, perché tanto non capiamo nulla l'uno dell'altro 🙂
(this is for Ioannes)

[...] Certo che chi non ha vissuto queste cose, non può capirle e nemmeno immaginarle.

A proposito di queste meraviglie, mi viene in mente il seguente passaggio dei viaggi di Gulliver.

«Ma le mie visite mattutine alle damigelle d’onore mi dispiacevano specialmente per il fatto che esse, considerandomi come un essere insignificante, mi trattavano senza nessun complimento e non si facevano scrupolo di spogliarsi in mia presenza, levandosi anche la camicia mentre mi trovavo sulla loro specchiera e costringendomi a vederle, contro mia voglia, completamente nude. Dico contro voglia perché quella vista, in luogo di solleticarmi piacevolmente, mi cagionava soltanto orrore e nausea. La loro pelle era ruvida e chiazzata, con certi nei, qua e là, larghi come scodelle; e i peli erano grossi come corde. Sul resto sarà meglio non insistere.»

A proposito di queste meraviglie, mi viene in mente il seguente passaggio dei viaggi di Gulliver.

«Ma le mie visite mattutine alle damigelle d’onore mi dispiacevano specialmente per il fatto che esse, considerandomi come un essere insignificante, mi trattavano senza nessun complimento e non si facevano scrupolo di spogliarsi in mia presenza, levandosi anche la camicia mentre mi trovavo sulla loro specchiera e costringendomi a vederle, contro mia voglia, completamente nude. Dico contro voglia perché quella vista, in luogo di solleticarmi piacevolmente, mi cagionava soltanto orrore e nausea. La loro pelle era ruvida e chiazzata, con certi nei, qua e là, larghi come scodelle; e i peli erano grossi come corde. Sul resto sarà meglio non insistere.»

Sei un uomo veramente triste. Addio

Il finale del romanzo, come da Wikipedia...

"Gulliver si imbarca come capitano di un mercantile, ma l'equipaggio si ribella e decide di darsi alla pirateria. Dopo un periodo di detenzione, il medico viene abbandonato sulla costa della terra dei cavalli razionali, gli houyhnhnm: essi appaiono come cavalli ma sono dotati di parola e di intelligenza sopraffini. Le loro terre sono ben curate, ma in esse vivono degli esseri brutali che camminano su due gambe al posto di quattro: gli yahoos, uguali nell'aspetto fisico agli esseri umani, anche se abbrutiti e degenerati, in particolare nei movimenti (il modo di Gulliver di camminare sempre e solo sulle zampe posteriori viene considerato dal suo padrone houyhnhnm una pericolosa affezione). Sono così disprezzati che gli houyhnhnm aggiungono il termine yahoo alla fine delle altre parole quando vogliono dare loro un'accezione negativa. Dopo aver osservato gli yahoo, Gulliver inizia a provare vergogna verso la sua razza e capisce l'immensa superiorità degli houyhnhnm. Desidera vivere con loro per apprendere ciò che conoscono, ma il Concilio Supremo lo rifiuta affermando che la brutalità yahoo potrebbe prima o poi uscire allo scoperto e diventare un pericolo grave per i cavalli.
Gulliver, esiliato anche da queste terre, costruisce una zattera per poter tornare in Inghilterra. Una volta giunto a casa, seppur felice di rivedere sua moglie e i suoi figli, non riesce a sopportare l'odore della razza umana. Impiegherà degli anni per permettere a sua moglie di mangiare nella stessa stanza, ma sarà comunque vietato ai suoi familiari prenderlo per mano. Apprezzerà molto la compagnia dello stalliere e lo stare nella sua stalla, per percepire nuovamente la vicinanza degli houyhnhnm."

Sei un uomo veramente triste. Addio

Condivido... inoltre, con l'assidua e prolissa presenza, è l'assoluta contraddizione di ciò che predica, quindi di se stesso. Stop.

Condivido... inoltre, con l'assidua e prolissa presenza, è l'assoluta contraddizione di ciò che predica, quindi di se stesso. Stop.
Bravissimo!👍

Caro Lucid, forse dovresti uscire dalla prigione delle illusioni in cui ti sei rinchiuso ed entrare nel mondo della realtà. La vita può fiorire anche nelle peggiori situazioni esistenziali. Non si può dare un senso alla vita, se non si ha il senso della morte. Questa consapevolezza ci dispone ad amare la vita, nonostante tutto. E ci permette di rilanciare la speranza perché si è compreso che, per essere vivi, basta essersi assicurato l’essenziale (per la responsabilità dei "potenti" di turno, tanti non hanno neppure l'essenziale per sopravvivere...). Se sei al mondo la colpa non è di nessuno ma noi umani siamo fatti così. "L'uomo è un essere terribile, ma è anche capace di cose meravigliose, stupende" diceva Eschilo nelle sue tragedie. Se non facciamo concrete e autentiche “esperienze” di vita, le idee possono trasformarsi in idolatrie interiori o ideologie, cioè il contrario della vita reale. Goditi un tramonto, ascolta il "canto degli uccelli", aiuta chi ha bisogno di te (forse anche i tuoi genitori), non ribellarti alla vita ma accoglila così com'è, fragile, precaria, bella, cioè "umana". Tutto il resto rischia solo di portarci fuori strada...

È un vero piacere leggere tutti questi commenti. Qua nessuno ci resta in eterno e ognuno nell'attesa trova il passatempo che, secondo me, lo faccia sentire il più lontano possibile dalla morte: un sentimento, un obbiettivo, i viaggi, le fantasie. Il senso della vita secondo me è di lasciare a questo mondo qualcosa di noi che per noi sia importante, oppure di lasciarlo avendo fatto qualcosa per migliorarlo un po' anche nel nostro piccolo quotidiano