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Un giorno di pace assoluta, dove il lago giace placido, specchio setoso di pensieri quieti. Seduto qui, la solitudine non è vuoto, ma il grembo fertile dove le emozioni respirano. Lo sguardo si perde sulle colline dolci, curve come il fianco di una dea dormiente, i cui capelli sono gli ulivi argentei. La terra, sensuale e accogliente, esala un profumo di vita che è un invito, una promessa carnale.
In questa calma, l'anima si denuda e si ritrova, legata al mondo non solo da un filo logico, ma da una vibrazione calda, un amore che pulsa in un legame che brucia sotto la pelle: un bisogno che non è solo di corpo, ma è di luce. Un calore che lega la carne all'ombra del cielo, e ti fa sentire parte della grande, selvaggia canzone del mondo. La bellezza della natura è in un abbraccio spirituale e fisico che svela il proprio sé più profondo.
La mia carne spogliata è un altare che l'anima immensa del creato chiede in pegno alla sua selvaggia luce primordiale.
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